Sul welfare con confini aperti

it-is-one-thing-to-have-free-immigrationSi fa un gran parlare di immigrazione in questi ultimi anni e la discussione spesso si polarizza tra chi vorrebbe chiudere i confini ancora di più e chi invece li vorrebbe più aperti. Il problema dell’immigrazione da un punto di vista libertario e’ sempre stato spinoso. Da un lato ci sono libertari che sono per i confini aperti, dall’altro libertari che sono per la regolamentazione/limitazione come Hoppe e prima di lui Friedman. ma quello che questi ultimi contestano non e’ l’immigrazione di per se ma l’accesso al welfare di chi e’ appena arrivato. Il loro punto di vista parte quindi da un punto completamente opposto rispetto a chi vorrebbe meno immigrazione perché xenofobico. In un certo senso quindi, il problema della xenofobia imperante nel mondo occidentale di oggi può’ essere ricondotto al welfare universalistico di molti paesi. Se, infatti, non ci fosse il welfare molti migranti non ci penserebbero neanche a venire in Europa o USA. La selezione tra chi verrebbe a lavorare e chi invece ad utilizzare i servizi gratuiti avverrebbe a monte.

Personalmente sono per i confini aperti, ovviamente, ma capisco che l’utilizzo dei benefici del welfare da parte di chi non ha contribuito mai nella sua vita con la tassazione sia visto da molti come ingiusto. Lo e’ certo. Ma cosi e’  anche per una buona fetta della società della popolazione indigena, che spesso ha avuto accesso ai benefit fin dalla nascita senza aver mai contribuito una lira al pagamento del welfare. In un certo senso molti migranti appena arrivati sono un peso minore alla società degli indigeni che hanno approfittato del sistema fin dalla nascita. E’ comunque un problema, sia che siano gli indigeni o i migranti a beneficiarne. E allora l’unico modo per affrontarlo – all’interno di un contesto statalista che usa la tassazione per finanziare i servizi – e’ che l’accesso al welfare possa essere garantito solo a chi ha contribuito con la tassazione.

In un sol botto risolveremmo il problema della migrazione, le casse dello Stato e la xenofobia. Ma questo non verrebbe mai accettato da chi a sinistra pensa che questi siano diritti fondamentali di tutti. La sinistra, quindi, e’ parte del problema tanto quanto la destra populista.

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